Nel suo discorso conclusivo e parlando con la stampa nella cornice della festa annuale (“Atreju”) di Fratelli d’Italia (FdI) a Roma, la presidente Giorgia Meloni ha lanciato la proposta della costruzione di un grande partito “dei conservatori e dei sovranisti”. Con sprezzo del ridicolo, non ha mancato di evocare l’interesse nazionale italiano ed i concetti di patria e di nazione. Il tutto coerentemente con il tema della festa (“Europa contro Europa”) e con l’adesione (per la parte italiana, dopo la Lega di Salvini) a “The Movement”, il ‘network’ di Steve Bannon, l’ex stratega politico della campagna elettorale di Donald Trump nel 2016, peraltro ospite della festa.
“The Movement”, che nasce in sintonia con le linee di indirizzo attuali della Casa Bianca, si propone di fornire consulenze di comunicazione, sondaggi, logistica elettorale e fondi, aggregando formazioni di estrema destra in giro per l’Europa. Insomma, FdI si è posta in linea con le migliori (si fa per dire!) tradizioni atlantiche delle destre italiane, parlamentari ed extraparlamentari.
Obiettivo politico del network transnazionale è l’affermazione di queste destre filo-USA alle elezioni europee del maggio 2019 per ridimensionare il ‘peso’ politico della Germania nell’Unione Europea. Non a caso, come anche Salvini ha dichiarato a fine agosto in conferenza stampa con Orban, primo ministro ungherese, si mira a riscrivere gli assetti del Parlamento europeo e a costruire una diversa Commissione Europea, fattivamente più in sintonia con l’attuale amministrazione statunitense.
In questo, contrapponendosi a ‘liberal’ e sinistre europee desiderosi di ribadire analoghi rapporti di sudditanza con la controparte di Trump negli States, cioè il Partito Democratico.
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