Liquidazione coatta amministrativa, praticamente il fallimento, in piena pandemia: il futuro di Farmacap, l’azienda speciale delle farmacie comunali di Roma Capitale sembra essere questo. Una catastrofe per la rete di circa quaranta farmacie –spesso in quartieri periferici e cronicamente sprovvisti di servizi– che rischia di essere compromessa e smembrata in piena emergenza sanitaria. Commissariata, direttore generale a interim, bilanci non approvati da anni, una cronica ‘gestione emergenziale’, finanziamenti insufficienti a garantire acquisti essenziali ed adesso una riduzione dell’accesso al credito (taglio dei fidi) tale da indurre il commissario straordinario, Marco Vinicio Susanna, ed il direttore generale ad interim, Emiliano Mancini, a comunicare alle rappresentanze sindacali aziendali l’impossibilità di pagare forniture e stipendi. Sono questi gli ingredienti di una crisi che ancora una volta sta per essere scaricata sui dipendenti, sulla filiera dei fornitori in particolare medio-piccoli e sulla cittadinanza che rischia di veder disarticolati essenziali presìdi territoriali di salute pubblica.
Su Farmacap e la sua gestione occorrerà fare chiarezza e non è da escludere che tale compito tocchi alla magistratura. Ora la responsabilità è tutta della politica che deve trovare subito una soluzione per garantire l’operatività ordinaria, rilanciare l’attività d’impresa e avviare un piano di risanamento che non sia ‘tagli, spezzatino e privatizzazione’ ma che punti all’ampliamento dei servizi offerti, all’integrazione con il servizio sanitario pubblico, al rilancio dell’immagine e della comunicazione (sia in rete che in termini di radicamento nelle aree e quartieri di riferimento) e, ancor di più, sul ruolo pubblico dell’azienda: contrasto alla povertà sanitaria, sostegno alle fasce deboli e alle loro esigenze nonché alle professioni sanitarie nell’incontro domanda/offerta, sensibilizzazione ed educazione sanitaria.
Un capitolo a parte sarebbe poi da aprire sul ruolo delle farmacie nella gestione domiciliare dei pazienti Covid e nell’organizzazione di un protocollo univoco per limitare l’ospedalizzazione ai soli casi che ne abbiano assoluta necessità.
Il concreto rischio che non vengano pagati gli stipendi del personale è da scongiurare per tutelare il lavoro e le professionalità di Farmacap. Ogni sasso tolto alla valanga della congiuntura attuale è un concreto aiuto a un tessuto economico stremato da oltre un decennio di austerità europea, tagli e, da ultimo, dalla pandemia. In questo senso è da ricordare che alla fine del mese di marzo, allo stato, si arriverà allo sblocco dei licenziamenti, sospesi a causa del Covid 19 un anno fa: una vera e propria bomba sociale a orologeria sia in termini diretti (perdita di potere d’acquisto) e di indotto, sia sulle prospettive economiche d’insieme. Roma Capitale rischia di pagare un prezzo altissimo: il comparto turistico è praticamente azzerato, Alitalia è di fatto in una situazione di insolvenza e Roma Multiservizi, altra municipalizzata, rischia la stessa fine. In questo contesto ogni posto di lavoro e ogni diritto essenziale deve essere difeso come una trincea. Indipendenza, da sempre al fianco dei lavoratori e degli utenti, per questa e tutte le realtà in crisi non mancherà di fornire il suo sostegno in termini di analisi, di proposte, di azione. Si inscrive in tal senso l’impegno di Indipendenza in “Revoluzione civica” per le comunali romane di quest’anno.
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