Sulla vicenda dell’Aquarius, la nave carica di emigranti alla deriva nel Mediterraneo, Parigi (e non è la sola) bacchetta l’Italia e tuona bollando di “irresponsabilità e cinismo” l’Italia. Si potrebbe anche convenire, quantunque non nella direzione che si aspetterebbe l’Eliseo, ma certo viene spontaneo dire da che pulpito viene la predica.
Parigi è la stessa che si è distinta, anche sotto la presidenza di Macron, aVentimiglia nel respingere a manganellate gli emigranti, a Bardonecchia nel blitz del marzo scorso e nel chiudere i porti francesi ad altre navi cariche di disperati. Parigi è la stessa che impone il franco coloniale CFA a 14 Stati dell’Africa maghrebina e sub-sahariana, che continua ad esercitare, anche in queste aree, politiche neocoloniali che concorrono allo sfruttamento e ai flussi emigratori da questi Paesi. Parigi è corresponsabile del caos emigratorio che ha fatto seguito al rovesciamento della Jamāhīriyya Araba Libica, all’assassinio di Gheddafi e al caos attuale della Libia ed è co-partecipe dell’aggressione militare (causa anche di flussi emigratori) alla Siria e alle sue legittime autorità, colpevoli tra l’altro di non riportare il Paese allo status coloniale di un tempo.
Macron dovrebbe prendere lezione, in termini di mentalità e di atteggiamento, da un Paese, la Corsica, che tiene ancora sotto il suo dominio coloniale.
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