Condividiamo la rassegna ‘LightBlu green edition’ di questa settimana dedicata all’industria zootecnica e al suo impatto sull’ambiente.
Oltre ai profili di merito, si richiama l’attenzione su alcuni aspetti: anzitutto che anche un’organizzazione come Greenpeace abbia chiarito:
1. come le politiche dell’Unione Europea siano chiaramente orientate a vantaggio di ben precisi interessi (la grande industria e la monocultura),
2. il fatto che gli anelli deboli della filiera (piccoli produttori e animali) subiscano questo stato di cose come già sottolineavamo qui
3. e, da ultimo, il fatto che non sia affatto previsto alcun cambio di rotta delle linee strategiche della nefasta PAC (politica agricola comune).
Insomma, qualsiasi alibi ‘ambientalista’ per l’integrazione europea è una pia illusione.
Sovranità alimentare, scelte di consumo e organizzazione politica: che fare? Note per un dibattito
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