La situazione economica si fa sempre più difficile per le famiglie? Per i ‘liberal’ di destra la causa non sta nelle politiche austeritarie neoliberali pluridecennali della UE, nella dissennata gestione pandemica dei governi Conte e Draghi, nelle conseguenze della guerra euro-atlantica alla Russia tramite il Paese (l’Ucraina) per procura, ma nello “statalismo dirigista” di chi ha governato sinora.
Scrive proprio così Carlo Lottieri, su l’edizione odierna de “il Giornale”, e chiede al governo Meloni “una vera discontinuità”, come se le ricette che le suggerisce non fossero prassi da decenni, in linea con le direttive neoliberiste euro-unioniste. E quindi: “iniziare [sic!, ndr] ad aggredire la spesa e ridimensionare il ruolo della funzione pubblica nella società italiana (…) ed eliminare una serie di barriere che oggi ostacolano la libera iniziativa privata e riducono la concorrenza (…). In questo senso è cruciale che la promessa di riduzione delle tasse, che è stata al centro della campagna elettorale, venga presto tradotta in realtà”.
Le liberalizzazioni che perora Lottieri? “Dal gas ai carburanti per l’autotrazione, dai farmaci di fascia C fino al trasporto locale”. Non ci sarebbero costi per le casse pubbliche, assicura, con sprezzo molto ‘liberal’ dei costi che hanno già causato alla collettività sociale anche le liberalizzazioni negli anni varate.
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