“L’Italia, nel Documento di programmazione e bilancio, non ha pianificato a sufficienza di limitare la crescita della spesa pubblica. Per contribuire al raggiungimento di una prudente politica fiscale, la Commissione Europea invita l’Italia a prendere le necessarie misure per limitare la crescita della spesa pubblica corrente”.
“L’Italia è invitata a monitorare regolarmente l’utilizzo, l’efficacia e l’adeguatezza delle misure di sostegno ed essere pronta ad adattarle, se necessario, alle circostanze che sopravvengono”.
Non c’è un briciolo di pudore nell’imporre da Bruxelles l’agenda politica italiana. E la cosa passa nell’indifferenza più assoluta (sic!). Non esiste alcuna autonomia né libertà di azione del nostro governo; qualunque esso sia, deve eseguire le direttive extra-nazionali.
Semplicemente a Draghi la cosa è sempre piaciuta, esattamente quanto lui piace ai nostri padroni da ultimo su TIM.
In tale contesto, o si rompe con decisione questo schema oppure ai partiti, salvo rarissime eccezioni extra-parlamentari, non resta che dividersi su temi economicamente neutri. Ed è quello che fanno.
Luca Deperi (Indipendenza, Savona)
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