Ricorre oggi l’anniversario dell’Unità d’Italia: una unità politica non pienamente compiuta nel 1861, con una veste istituzionale (la Monarchia) assolutamente non apprezzabile e di lì a poco un ‘peccato originale’ (l’avvio del colonialismo interno tosco-padano nel sud Italia) oggi tutt’altro che archiviato e ‘sanato’. La ‘partita’ per un’Italia indipendente e socialista resta, non solo per “Indipendenza”, l’utopia possibile di una lotta di liberazione che ha ragioni e radici antiche. La prospettiva di un’idea alternativa di società passa, nel nostro presente storico, per la liberazione nazionale dalle catene euro-unioniste ed atlantiche che ci imprigionano da tanti, troppi decenni.
Giuliano Montaldo, in un’intervista a Patria Indipendente di qualche tempo fa, disse: «Patria è una parola bellissima. Io ho imparato cosa è la Patria nel 1945. E ho imparato la parola Patria con la parola Resistenza. Credo che siano due parole fondamentali per capire l’evoluzione del nostro Paese dal fascismo alla democrazia. Siamo noi a decidere che Patria vogliamo. Io so che Patria voglio. Una Patria che nasce dalla Resistenza, dal lavoro, dalla cultura, dal desiderio di fare».
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E poi coi secchi di vernice coloriamo tutti i muri…Patria, sovranità, indipendenza e socialismo!
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