“La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Vittorio Veneto, dove è giunto dopo aver ritualmente reso omaggio, a Roma, all’Altare della Patria. Nel ventennio fascista, ha proseguito Mattarella, “non era permesso avere un pensiero autonomo, si doveva soltanto credere. Credere, in modo acritico e assoluto, alle parole d’ordine del regime, alle sue menzogne, alla sua pervasiva propaganda. Bisognava poi obbedire, anche agli ordini più insensati o crudeli”.
Si potrebbero sostanzialmente riproporre queste parole nell’Italia di oggi per descrivere il suo ‘presente storico’, la sua condizione, stretta tra la morsa predatoria UEurista (carolingia) e il dominio statunitense (atlantico). Dovremmo solo sostituire l’espressione “ventennio fascista” e tutto apparirebbe drammaticamente ‘normale’, un tragico ritorno.
Con un paradosso enorme, gigantesco. Non era per questa Italia che si sviluppò la Resistenza. Strumentalizzare –come avviene da decenni, peraltro– questa ricorrenza avendone svuotato il contenuto dal punto di vista materiale e formale (Costituzione del 1948), è qualcosa di stomachevole, insopportabile, inaccettabile.
Per questo, ineludibilmente: sovranità, indipendenza, liberazione!
25 aprile 1945 – 25 aprile 2018: una Liberazione incompiuta
ass.indipendenza.info@gmail.com – info@rivistaindipendenza.org