Com’è che quando certi “sovranisti” si misurano con le questioni internazionali, finiscono con il parlare lo stesso linguaggio degli imperialisti? L’ultimo esempio in ordine di tempo è il Venezuela bolivariano (sovrano, indipendente e socialista) sotto attacco degli Stati Uniti e dei golpisti caraibici ‘made in USA’.
Com’è che dai massmedia internazionali vengono definiti “sovranisti” quando si dicono fautori di un’ “altra Europa”? La domanda più appropriata da porre sarebbe questa: siete “sovranisti europei” in quanto neo-carolingi o in quanto atlantici?
Nessuna forza politica effettivamente “sovranista” può andare a braccetto con qualsivoglia colonialismo, con qualsivoglia imperialismo.
Vale per il Venezuela bolivariano, come per la Libia del presidente Gheddafi e la Siria del presidente Bashar al Assad attaccate da petromonarchie, milizie salafite-wahabite, Francia, Gran Bretagna, Israele e, soprattutto, dato il suo peso decisivo, dagli Stati Uniti.
Vale per il Donbass che resiste contro il regime di ‘liberal’ e neonazisti di Kiev, e di fatto contro l’immancabile amministrazione USA (ieri Obama, oggi Trump) che ha sostenuto a diversi livelli il golpe del 2014 in Ucraina e che ora, insieme all’Unione Europea, ne sostiene il regime.
Vale, insomma, sempre e ovunque.
Chi è per la sovranità, l’indipendenza e la liberazione del proprio popolo, della propria nazione, della propria Patria, non può non sentirsi ‘in sintonia’ con le lotte (all’opposizione o al governo che siano) per la sovranità, l’indipendenza e la liberazione di ogni popolo. Quindi non può non essere anti-imperialista ed anti-capitalista, per loro natura ed essenza anti-nazionali. Non può non essere, appunto, se autentico patriota, anche inter-nazionalista!
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