L’Unione Europea (UE) continua a negare al governo italiano il varo della modestissima manovra di bilancio per il prossimo triennio che nemmeno sfora il deficit. Bruxelles e Francoforte premono. Sono minacciate sanzioni se non ci saranno “cambiamenti considerevoli”. Così il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, in audizione al Parlamento UE a Strasburgo. L’ultimatum di 48 ore dato dalla Commissione Europea all’Italia per comunicare detti “cambiamenti considerevoli” scade domani. I ritocchi al ribasso già ventilati per il reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni non sono considerati bastevoli.
Intanto, a Parigi, Macron cede alle mobilitazioni di piazza dei “gilet gialli”: cancella i provvedimenti contestati (in primis l’aumento della tassa sui carburanti) e va oltre annunciando “misure shock” a fronte dello stato di crisi sociale ed economico del Paese (determinato dalle politiche neoliberiste ‘made in UE’ promosse dallo stesso Macron).
Tra le “misure shock” che saranno prese e comunicate nei prossimi giorni, ne anticipa una: il salario minimo aumenterà di 100 euro al mese dal 2019. Non importa se questo determinerà la messa a rischio dei conti pubblici con sforamento del deficit imposto dai vincoli europei. Macron dixit! Parigi, del resto, non è nuova a ‘sforare’, senza che le ferree procedure d’infrazione e sanzioni di Bruxelles –buon per loro– si siano mai materializzate.
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