Un grosso risultato politico l’esito del voto al referendum consultivo su Atac. Un’enorme soddisfazione.
L’affluenza alle urne di circa 386.900 cittadini su 2.363.989 iscritti al voto (il 16,3% degli aventi diritto) parla di un fallimento clamoroso per il fronte del SI. Un 16,3% che nello spoglio vede il prevalere del SI intorno al 74-75%, il che abbassa di 1/4 un consenso alla fine largamente inferiore rispetto alle previsioni. Il variegato fronte del NO quantomeno è riuscito a scoraggiare dal votare per il SI che appariva lanciatissimo in termini di consenso.
Fallisce così (per il momento, almeno) l’operazione ultraliberista di liberalizzare/privatizzare il trasporto pubblico a Roma, nonostante la gestione privatistica di S.p.A. e le responsabilità delle amministrazioni comunali che, come al governo centrale, hanno recepito l’impianto neoliberale di matrice euroatlantica che ha la sua significativa parte nel degrado del servizio e nel consentire ad affaristi e speculatori di fare il brutto ed il cattivo tempo.
Riceve una sonora sconfitta quel fronte promotore del SI che vedeva in questa battaglia un passaggio di tappa importante per +Europa e federalismo atlantico.
Si tratta ora di ragionare sul prosieguo della lotta su questo versante, insieme a quelle individualità e soggettività che, come “Indipendenza”, si sono spese nella battaglia referendaria. Giovedì 15 novembre 2018, a Tiburtina, alle 19,30, iniziamo una riflessione al riguardo.
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(tra metro Quintiliani e Monti Tiburtini; traversa di via Filippo Meda)
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