Tornare alla CEE / MEC (Comunità Economica Europea / Mercato Europeo Comune)? No, grazie!
«Nel breve periodo non si prefigurava l’abolizione delle politiche economiche nazionali però, su un impianto di politica economica liberistica, vennero tracciate le dinamiche che avrebbero sottoposto quelle economie ad un processo di integrazione progressiva. Il suo ordinamento istituzionale è un intreccio di istanze confederali e federali. Ci si preoccupò di facilitare un groviglio di interdipendenze di tipo commerciale nel convincimento che la massa di interessi legati al flusso crescente di beni prodotti in uno qualsiasi dei Paesi della Comunità e smerciati con continuità anche negli altri, incoraggiasse integrazioni più profonde e risultasse conveniente non solo transitoriamente nel quadro di generale “crescita” e “domanda” legate alle esigenze postbelliche di ripresa e ricostruzione». (da “Alle origini dell’Unione Europea. Spinelli, federalismo e atlantismo – Congresso del Popolo Europeo, Manifesto dei federalisti europei, Euratom, CEE/Mercato comune”, quarta parte, “Indipendenza” n. 43, novembre/dicembre 2017).
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