Un articolo per la comprensione della situazione in Catalogna. Lo proponiamo a stralci rinviando al link per la versione integrale, giacché contiene una serie di passaggi interessanti…
“(…) Questa porta con sé una serie di elementi di evoluzione nella coscienza politica degli attori nel campo indipendentista e pro-referendum e delle masse sociali implicate nel processo in corso. Questi si possono riassumere in quattro essenzialmente. Primo, la conferma fattuale della non-riformabilità dello Stato. Secondo, la presa d’atto della fine dell’illusione europeista che potrebbe trasformarsi in un senso di tradimento e sfociare in anti-europeismo. Terzo, la fine della favole della secessione indolore, senza strappi né traumi.
E infine, l’aggregazione di un fronte di forze progressiste che, come durante il tardofranchismo, potrebbe diventare egemonico politicamente e socialmente e organicamente dirigente in una prospettiva di rottura democratica. La costruzione di questo percorso potrebbe darsi attraverso la condensazione di istanze di autogoverno alternative come potrebbe essere un’assemblea di parlamentari, sindaci e consiglieri comunali come organismo rappresentativo oltre e nonostante le istituzioni.
La forza dell’indipendentismo starà nel rendere allo Stato e all’UE la non-indipendenza più costosa dell’indipendenza. Questa la battaglia in corso, in un territorio importante con una delle grandi capitali economiche e culturali d’Europa e con delle ripercussioni immaginabili in tutti gli ambiti. Se il furgone catalano fermo sui binari non si sposta il treno in arrivo potrà anche investirlo ma non potrà evitare di deragliare.”
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