Diploma in 4 anni: firmato il decreto che avvia la sperimentazione in 100 classi di Licei e Istituti tecnici.
Si tratta di un ulteriore passaggio di un lungo percorso (in maniera evidente almeno dalla riforma Berlinguer, ad oggi vent’anni) di allineamento europeo del sistema scolastico italiano verso l’adattamento al modello (scadente) di riferimento USA: un’acculturazione minima per l’acquisizione di competenze tecniche attraverso pratiche di addestramento.
Per dare una parvenza di serietà, si assicura che non saranno fatti ‘sconti’: gli “obiettivi specifici di apprendimento” dovranno essere raggiunti lo stesso, eventualmente con un potenziamento dell’orario scolastico. Lo studio di una disciplina dovrà avvenire in una lingua straniera e le proposte dell’Istituto interessato dovranno distinguersi per un elevato livello di innovazione con rimodulazione dei piani di studio e utilizzo delle tecnologie.
Il tutto s’intreccerà con l’alternanza scuola-lavoro, un congruo numero di ore obbligatoriamente dedicate ad attività “lavorative” –ovviamente non retribuite– presso aziende, che ogni studente deve espletare durante l’arco del triennio delle scuole superiori (200 ore per i licei, 400 ore per gli altri indirizzi di studio). Il tutto sottraendo fatalmente tempo allo studio pomeridiano, quando non addirittura alle ore di lezione mattutine.
Come palesato da svariate testimonianze di studenti e insegnanti in merito a contenuti e messaggi veicolati in tali attività, emerge che l’obiettivo sta non nelle sbandierate esperienze professionali, ma in una vera e propria opera di indottrinamento alle “virtù” della società neo-liberista: a) individualismo e spirito di competizione come regole non solo lavorative, ma di vita; b) asservimento di ogni aspetto dell’esistenza alla logica del mercato; c) non pensabilità di un’alternativa a questo modello economico e sociale.
Come se non bastasse, il progetto di riforma dell’esame di maturità messo in campo dal MIUR prevede che la valutazione dell’alternanza scuola-lavoro concorra in maniera non trascurabile a determinare il voto finale.
Insomma, altro che formazione e crescita della persona e del cittadino, attraverso la trasmissione di conoscenze e la coltivazione dello spirito critico. Ci si avvicina in modo sempre più sistematico allo sfornamento in batterie di individui fragili e manipolabili.
Tutto questo non nasce dal caso ma, appunto, è frutto di svariate “raccomandazioni” provenienti dalle istituzioni europee, da ultima la Raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale italiano di Riforma 2014 del 02.06.2014 .
La lotta di liberazione nazionale è decisivo che sia portata anche tra i banchi di scuola.
Indipendenza
7 agosto 2017
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