Al di là della gravità dell’episodio (anche su repubblica )rispetto alle cui responsabilità sarà compito della magistratura dare una risposta, è evidente che l’alternanza scuola-lavoro, ultimo stadio dell’asservimento del sistema dell’istruzione al modello neoliberista dominante, sia null’altro che sfruttamento del lavoro legalizzato. Esiziale tanto per la formazione degli studenti, distolti dai doveri di studio, che per le classi lavoratrici perché crea una concorrenza proprio sulle mansioni meno qualificate e già ora meno remunerate. Come scriveva Indipendenza nell’ultimo numero del ‘foglio di lotta’, uscito a marzo 2017, un vero e proprio ‘addestramento’ all’assetto politico-economico egemone, che deve essere percepito dalle nuove generazioni come l’unico orizzonte esistenziale possibile.
L’altro messaggio che arriva da questa drammatica vicenda è che non esistono questioni ‘di genere’ sganciate dai diritti sociali, tra cui spiccano lavoro e istruzione: chi nega questa evidenza o è al servizio del modello dominante o ne è l’utile idiota. Un mondo del lavoro senza diritti è un contesto ideale per il proliferare di angherie, vessazioni, umiliazioni e violenza in particolare contro i soggetti più vulnerabili.
Indipendenza, dove può far sentire la sua voce, continuerà a battersi e a mobilitarsi contro questo stato di cose, con riflessioni (cfr. il libro di Massimo Bontempelli e Fabio Bentivoglio ‘Capitalismo globalizzato e scuola’, secondo titolo della collana bibliografica di Indipendenza che tali dinamiche indaga ), iniziative, contributi e interlocuzioni con tutte le realtà in lotta nel mondo della scuola e non solo.
(Alberto Leoncini – Indipendenza, Treviso)
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