Italia-Libia: Usare l’aviazione contro l’emigrazione illegale

Fayez al-Sarraj è l’uomo della cosiddetta “comunità internazionale”, cioè è gradito a Washington. Ce l’hanno messo loro dopo l’aggressione militare alla Libia, il rovesciamento della Jamahiriya e l’assassinio di Gheddafi. Al-Sarraj è di conseguenza interlocutore dell’Unione Europea ed è la figura su cui Roma conta per fermare i flussi di emigranti verso l’Italia. È una figura estremamente debole, abbandonato dalle principali tribù nel Paese, osteggiato dall’esercito libico guidato dal generale Khalifa Haftar, che gode di un effettivo sostegno popolare e che non si è prostrato a Washington o a un qualche altro governo più o meno vassallifero dell’area atlantica.
Dell’Unione Europea, che pure non lesina interventi a suo sostegno, si è ripetutamente lamentato il ‘fantoccio di Tripoli’, Al-Sarraj appunto, che più volte ha battuto cassa ricevendo, dice, “vuote promesse”. Lo scorso febbraio il governo Gentiloni e quello libico di Al-Sarraj (sedicente) di unità nazionale hanno firmato un accordo: ulteriori aiuti finanziari e militari da parte del governo italiano alle autorità libiche, comprensivi di addestramento della guardia costiera libica, in cambio di un contrasto più deciso all’emigrazione via mare.
In questi mesi i risultati devono essere stati ritenuti insufficienti. E così, poche ore fa, Al-Sarraj ha dato mandato anche all’aviazione libica di intervenire contro “l’emigrazione illegale” bombardando gli scafisti. Con gli emigranti a bordo? La precisazione non compare nel testo citato dall’Ansa  (vedasi anche tgcom24), ma probabilmente si tratta di un dettaglio non degno di menzione. Un po’ come gli “effetti collaterali” delle guerre atlantiche di fine Novecento e di questo inizio di XXI secolo.

La decisione di Al-Sarraj è frutto degli accordi con il governo Gentiloni? Ha il beneplacito di Bruxelles e Washington? Non è dato saperlo. Finora, anzi, alla cosa non si sta dando risalto. Con grande risonanza massmediatica e parlamentare l’asse “Repubblica”-PD sta tuonando e riscoprendo l’antifascismo grazie ai cartelloni di un macchiettistico bagnino fascista di Chioggia. E l’attenzione, in questa calura estiva, è per ora canalizzata in gran parte tutta lì.

Indipendenza
13 luglio 2017

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Rivista patriottica e sovranista italiana impegnata in una battaglia di liberazione sociale dall'egemonia euroatlantica rifacendosi ai valori della Resistenza
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