È con immenso dolore che apprendiamo della scomparsa del Comandante Fidel Castro. In queste ore tristi è difficile trovare le parole per descrivere la gigantesca figura di rivoluzionario e di statista del “lìder maximo”. Nel dicembre del 1956 guidò con altri 82 rivoluzionari, tra cui ricordiamo un altro personaggio straordinario della Rivoluzione Cubana, Ernesto “Che” Guevara, e il partigiano comunista italiano Gino Donè Paro, una spedizione militare che portò nel giro di tre anni all’abbattimento del dittatore-fantoccio Fulgencio Batista e alla transizione al Socialismo. Fidel Castro dimostrò nella guerra di liberazione straordinarie doti di comandante politico-militare, incarnando in tal modo uno degli esempi più fulgidi di rivoluzionario: capace di guidare una nazione attraverso le difficili strade della costruzione del socialismo così come di dirigere i suoi uomini in battaglia, rompendo la tradizionale divisione tra il “politico”, detentore di un sapere-potere, e il “militare”, cui spetta il compito di eseguire.
Sotto la sua guida, la piccola isola di Cuba ha saputo resistere fieramente all’aggressione economico-politico-militare della potenza imperialista statunitense, progredendo contemporaneamente sotto tutti i punti di vista: straordinari, per una nazione sotto embargo, i progressi nel campo dell’assistenza sanitaria, della ricerca, dell’istruzione, della lotta alla povertà e in molti altri campi. E non possiamo nemmeno dimenticare il sostegno dato alla causa delle nazioni oppresse, ad esempio il contributo in uomini e mezzi militari contro il regime coloniale dell’Angola, o quello in medici e insegnanti ai paesi dell’America Latina in lotta contro l’egemonia USA.
Vogliamo quindi ricordare il Comandante Fidel Castro con una sua citazione che esprime in maniera profonda la visione del mondo dei rivoluzionari: “La morte di un combattente non è motivo di lutto, se crediamo, come abbiamo sempre creduto, come ha sempre creduto il nostro popolo e come hanno creduto i rivoluzionari in ogni epoca, che nessun uomo vero, nessun rivoluzionario vero, muore invano”.
Fidel Castro continuerà a vivere in eterno nei cuori e nelle speranze delle moltitudini di combattenti che si battono in ogni dove per costruire un domani diverso, per distruggere la comunità illusoria dell’alienazione capitalistica nella sua fase neoliberista e costruire al suo posto la comunità reale del socialismo, della liberazione dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dove l’irripetibilità dell'”io” è luogo privilegiato dell’esistenza del “noi”. Le sue idee rivivono nelle battaglie nostre e di tutti i combattenti rivoluzionari di cui non conosciamo il nome ma il cui sacrificio si esprime nella militanza.
Onore a Fidel Castro! Viva la Rivoluzione Cubana! Viva il Socialismo! (Francesco Schino, “Indipendenza”)
Patria o muerte! Venceremos!