Brexit, per una sovranità non qualunque: la validità di una prospettiva

La nomina di Boris Johnson a ministro degli Esteri del nuovo governo di Theresa May, in un dicastero chiave e tanto più nella fase di negoziazioni e di gestione dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea (UE), ci dice alcune cose: 1) Londra appare sempre più intenzionata a dare seguito al responso del referendum consultivo del 23 giugno; 2) espone e responsabilizza, come ministro, il massimo esponente dell’ala pro Brexit del Partito Conservatore che troverà man forte in David Davis nominato al nuovo dicastero per la Brexit; 3) ricompatta il Partito Conservatore.

Ai fini della disgregazione (che auspichiamo) della UE, e a meno di oggi imprevedibili ‘sorprese’, è una buona notizia, che si accompagna al mancato sconvolgimento che da subito avrebbe dovuto sconquassare il Paese. A tre settimane da quel voto, infatti, nulla è accaduto in tal senso, nemmeno sul piano sociale e politico.
Il punto, per la nostra sensibilità politica e sociale, sta proprio qui: la Gran Bretagna si appresta auspicabilmente a scrollarsi di dosso la UE, ma la gestione di questa uscita sarà condotta dal neoliberista Partito Conservatore, che prevedibilmente si rafforzerà ‘attraendo’ anche l’UKIP del dimissionario Nigel Farage. Cosa si può pensare che cambi per le classi dominate in termini di rapporti sociali? Cosa si può pensare che cambi sul piano della politica estera?

Insomma, l’uscita dal combinato euroatlantico UE-euro è condizione necessaria, ma non sufficiente. Ecco perché, dal nostro punto di vista, è necessario strada facendo affrontare certi ‘nodi’ e far crescere ‘mentalità’, lavorare per prospettive di un un certo tipo piuttosto che di un altro. ‘Dopo’ potrebbe essere tardi.

“Indipendenza”

[“…. La rivendicazione ‘nazionale’ è dunque oggi la più efficace a contrastare le tendenze ‘globaliste’ del capitalismo, potendo fungere da premessa e da collante generale per tutta una serie di rivendicazioni sociali. Dall’incontro delle due diverse prospettive può scaturire il massimo dell’efficienza politica. Sintetizzando: la rivendicazione nazionale (innanzitutto nei termini della conquista della sovranità e dell’indipendenza) è la questione principale, la prospettiva della giustizia e della liberazione sociale è la questione fondamentale….”. Dal documento costitutivo dell’associazione “Indipendenza”]

Informazioni su associazioneindipendenza

Rivista patriottica e sovranista italiana impegnata in una battaglia di liberazione sociale dall'egemonia euroatlantica rifacendosi ai valori della Resistenza
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